Guida completa alla dieta BARF

Chiunque possiede un cane vuole che il proprio animale domestico goda di buona salute e che segua un’alimentazione equilibrata e ricca di cibi nutrienti. Spesso, gli alimenti industriali non assolvono a pieno a questo compito ma, anzi, fanno insorgere nel cucciolo patologie anche gravi.

La dieta BARF, al contrario, può rivelarsi un’ottima soluzione per il benessere fisico e psichico di cani e gatti. Grazie a un’alimentazione a base di carne cruda, infatti, il nostro amico a quattro zampe potrà godere di maggiore robustezza e vitalità.

Per entrare nel dettaglio del mondo BARF e capire quali sono i reali vantaggi di cui può beneficiare l’animale domestico, abbiamo realizzato una guida su questa tipologia di dieta. Se avete intenzione di diventare dei veri barfisti e, quindi, cibare il vostro cane con carne cruda, non vi resta che continuare a leggere!

 

Cos’è la dieta BARF

L’acronimo BARF ha due significati principali che spiegano la filosofia di questa alimentazione. Nella prima accezione, l’acronimo ha il significato di Bone and Raw Food, dall’inglese ossa e cibo crudo; mentre nella seconda assume il significato di Biologically Appropriate Raw Food, tradotto in italiano con cibo crudo biologicamente appropriato.

Notiamo come il cibo, e in particolare la carne cruda, rappresenti l’elemento in comune tra le due accezioni. La principale differenza risiede nel termine “biologicamente appropriato” che segnala come gli alimenti da proporre all’animale dovranno essere quelli che esso mangerebbe se fosse nel suo habitat ideale.

Non dobbiamo dimenticare che i cani provengono dalla natura e non di certo dalle abitazioni domestiche. Dunque, si potrà intuire come nel loro habitat originale l’unica fonte di nutrizione sia costituita da cibi naturali come ossa polpose di pollo e verdure.

Tale ragionamento fornisce un’ottima risposta anche alle domande relative agli effetti di una nutrizione composta in larga parte da carne cruda. Difatti, per lo stesso motivo di cui sopra, è sbagliato pensare che della carne non cotta in sè (sempre se adeguatamente conservata) possa arrecare danni alla salute dell’animale domestico, in quanto sarebbe l’alimento principale di cui il cane si ciberebbe se si aggirasse libero nella natura.

Tra i primi esperti a utilizzare il termine BARF c’è il Dr. Ian Billinghurst, australiano e personalità conosciuta e apprezzata in questo mondo. Esso si è si è appassionato all’argomento dal 1980 e ha scritto 3 libri sulla BARF: “Give Your Dog a Bone” pubblicato nel 1993, “Grow Your Pups With Bones” pubblicato nel 1998 e il suo ultimo libro “The Barf Diet” pubblicato nel 2001.

 

Come si compone e quali sono gli alimenti da offrire al cane

La dieta BARF è composta dall’80-90% da prodotti di origine animale come carne, ossa polpose (cioè ossa ricoperte da carne), cartilagini, frattaglie, organi interni, trippa e dal 10-20% da prodotti vegetali come carote, zucchine e finocchio. In aggiunta, si può inserire della frutta nella dieta, per esempio mele e pere.

Per ogni tipologia di alimento è consigliato variare la fonte e, perciò, ogni 3-4 giorni scegliere tra carne di manzo, pollo, tacchino e altri tipi di carne, al fine di offrire variabilità all’animale. Contemporaneamente, però, non vanno dati al cane tutti gli alimenti presenti sul mercato. E’ sempre consigliabile tenere da parte alcune fonti alimentari nel caso in cui il cane abbia bisogno di mangiare qualcosa che non ha mai provato, a causa di problematiche legate a intolleranze o allergie.

 

Quali sono i benefici nel seguire una dieta BARF?

Nel momento in cui si decide di passare alla dieta BARF i vantaggi che questo passaggio porta con sè non possono essere trascurati. I benefici spaziano dal campo prettamente connesso alla salute dell’animale domestico a quello riguardante il suo aspetto fisico ed estetico. Da non trascurare, inoltre, i vantaggi relativi ai miglioramenti nel comportamento dei cani.

Focalizzandoci sulla salute e sull’aspetto generale dell’animale, i principali benefici sono:

  • Assenza di tartaro, dovuta alla masticazione delle ossa.
  • Alito normale, dato una bocca sana e da un apparato digerente in ottime condizioni.
  • Pelo più forte, sano e lucido.
  • Quantità di feci inferiore, poiché l’alimento viene per la maggior parte assorbito.
  • Riduzione della torsione dello stomaco, perché la digestione sarà più veloce.
  • Risoluzione dei problemi legati alle manifestazioni cutanee e auricolari causate da reazioni a determinati cibi.
  • Sviluppo più equilibrato.
  • Apparato osteoarticolare più forte
  • Sistema immunitario forte e sano.

Da un punto di vista comportamentale avremo un cane maggiormente soddisfatto a livello di masticazione e di tempo dedicato al pasto (più avanti ne parleremo nuovamente). Dobbiamo pensare che la sequenza di azioni messe in atto da questi animali per procurarsi il cibo sarebbero numerose: annusare, scovare, puntare la preda, rincorrerla, prenderla e così via. Vivendo con noi persone, invece, questi animali ricevono una ciotola con “la pappa pronta” che la maggior parte delle volte ingoiano senza masticare (perché a livello olfattivo hanno già capito che va bene) e in un minuto forse hanno già concluso quello che normalmente durerebbe molto più tempo, che farebbe loro stancare di più sia fisicamente che mentalmente.

Il fatto di proporre ai cani dei cibi che destino il loro interesse già a livello olfattivo, che li portino a masticare e a godersi lentamente i momenti del pasto restituisce loro parte di quello che vivrebbero in natura e li fa avvicinare molto anche a noi persone, perché ai loro occhi risultiamo colore che gli permettono di stare bene.

 

La dieta BARF nei cani anziani

La BARF è un’alimentazione adatta a tutte le fasce d’età degli animali domestici. Chiaramente, però, nell’anziano ci saranno particolari accortezze a cui fare attenzione.

Un cane può iniziare ad essere considerato anziano a partire dai 7-10 anni di età, a seconda della taglia. Eventuali variazioni nella dieta devono tenere conto non solo dell’età anagrafica ma anche dello stato generale del cane, della variazione normale e fisiologica dei vari apparati.

Denti, salivazione, pancreas, intestino, reni, articolazioni, muscolatura, peso e situazione del sistema immunitario: bisogna procedere a tutte queste valutazioni per poter decidere come adattare la BARF a un cane anziano, soprattutto se non ha mai adottato la dieta in questione fino a quel momento.

Denti particolarmente consumati e intestino pigro, per esempio, faranno abbassare la percentuale di ossa polpose: magari si sceglieranno quelle più morbide o verranno tritate oppure, forse, saranno aumentate le percentuali di vegetali.

Si dovrà valutare il peso in relazione allo stato delle articolazioni, domandandoci per esempio se abbiamo un soggetto che deve perdere massa. In alternativa, ci sono particolari integratori che potremmo aggiungere data la situazione e le esigenze del singolo soggetto.

Un concetto importante che è giusto sottolineare per quanto riguarda il cane anziano è che le proteine NON vanno assolutamente diminuite! A meno che non ci sia una particolare situazione patologica che ne richieda un particolare controllo.

Spiegandolo in maniera molto semplice: nel cane anziano abbiamo molti processi catabolici e degenerativi a cui dobbiamo far fronte NON togliendo i mattoni fondamentali per il cane (le proteine, quelle animali e di ottima qualità), ma fornendole addirittura in misura maggiore rispetto ad un cane adulto. In caso contrario, il primo apparato che ne risentirà sarà il sistema immunitario, insieme alla muscolatura.

 

Cuccioli e dieta a base di carne cruda

Di fronte a un cucciolo di cane, con una fisiologica maggiore esigenza di energia e nutrienti, dovremo calibrare la dieta BARF sulla base di questo aspetto.

La masticazione del cucciolo è importante per l’impiego di energia che ne deriva, perché permette l’uso dei denti per quello per cui sono nati (quindi il cucciolo avrà meno propensione a sfogarsi su di noi o sugli oggetti per mordere) e perché permetterà uno sviluppo forte e corretto della dentatura. Infine, tale azione è fondamentale per il rilascio di endorfine le quali sono in grado di favorire lo stato di relax nel cane.

 

Conclusioni

Nonostante questo piano alimentare non sia complicato e i vantaggi che ne scaturiscono siano troppi per non essere preso in considerazione, è necessario seguire alcune regole di base in modo da garantire al proprio compagno a quattro zampe il massimo della forma.

Come abbiamo visto nel corso dell’articolo esse non sono moltissime, ma sono presenti e vanno tenute bene a mente. D’altro canto, però, le indicazioni rappresentano unicamente un punto di partenza. La flessibilità in un piano nutrizionale basato sulla carne cruda ricopre un ruolo centrale e solo attraverso un’attenta valutazione di come il cane reagisce alla dieta, si potranno modificare le quantità e le tipologie di cibo presenti in essa.

Se avete ulteriori dubbi su questa dieta, abbiamo raccolto in una pagina le domande più frequenti sulla BARF.

Desideri informazioni aggiuntive?

0