Come passare alla dieta BARF
Il passaggio alla dieta BARF può essere visto sotto una duplice lente. Da un lato, può venire considerato semplice e fondamentale per assicurare che il cane sia in salute e adotti un’alimentazione corretta. Dall’altro, può far emergere dubbi sul cibare l’animale con carne cruda, sul dove approvvigionarsi dei vari alimenti o paure sull’utilizzo delle ossa polpose o ancora difficoltà nel formulare le quantità dei vari ingredienti.
Quando si affianca una famiglia in questo tanto delicato quanto importante passaggio nella vita del loro animale, è giusto abbinare il servizio di elaborazione di una dieta corretta ed equilibrata a quello di supporto e preparazione ai vari momenti di difficoltà e dubbi.
Nel momento in cui si decide di far adottare al proprio cane la dieta BARF, gli inconvenienti potrebbero manifestarsi. Sarebbe eticamente scorretto negarlo. Tuttavia, però, seguendo alcuni consigli presenti in questo articolo, sarà meno probabile che essi si verifichino. Inoltre, i molteplici vantaggi per il benessere generale del cane connessi al perseguimento di un piano nutrizionale a base di carne cruda possono giustificare l’insorgere di temporanei contrattempi.
- Come avviene tecnicamente il passaggio alla dieta BARF
- Le quantità di cibo da rispettare
- Passare alla dieta Barf con cani cuccioli
- Cani anziani e passaggio alla dieta BARF: come comportarsi?
- Passare alla dieta Barf con cani che hanno allergie
- Il ruolo degli integratori
- Un breve esempio del piano nutrizionale
- Che faccio se il mio cane non tollera la dieta Barf?
- Cosa faccio se al mio cane non piace la carne cruda?
- … e perchè nel passaggio alla dieta BARF il mio cane beve meno acqua?
- Conclusioni
Come avviene tecnicamente il passaggio alla dieta BARF
Nel passaggio dai cibi industriali alla dieta BARF ci sono alcune regole generali che è bene osservare.
La prima regola è rispettare un digiuno, dall’ultimo pasto di cibo commerciale secco, di almeno 14-16 ore. Si inizierà poi ad offrire al cane solo carne di muscolo macinata, perché più digeribile. Ricordiamoci che si cerca di abituare l’intestino ad un’alimentazione totalmente diversa dalla precedente! Occorre per questo dare il tempo agli organi e alla popolazione intestinale di abituarsi a questa nuova alimentazione. Dopo 2 o tre giorni si potrà aggiungere una seconda carne o il pesce.
Poi avverrà l’aggiunta di una verdura. Preferibilmente, le verdure andranno inizialmente cotte a vapore e frullate. In un secondo momento, si valuterà se c’è la possibilità di darle crude ma sempre frullate con un po’ d’acqua.
Il terzo alimento che si andrà a inserire saranno le frattaglie.
E finalmente il cane sarà pronto per l’alimento principe della BARF: le ossa polpose. Il consiglio è sempre quello di iniziare con colli di pollo o pacchino a seconda della taglia del cane. In questa fase si rende necessario controllare l’approccio del cane a questo alimento. Mastica? E’ frettoloso? Manifesta disagio, possessività? Anche in questo delicato passo la vicinanza di un veterinario per la dieta BARF con la famiglia è fondamentale: l’invio di video, la libertà di fare domande per essere rassicurati facilitano il tutto e permettono di gettare basi sicure e solide al nuovo stile alimentare.
Un altro parametro da valutare con l’introduzione delle ossa polpose sono le feci. In base a queste verrà valutata la corretta e personalizzata percentuale di ossa polpose che potrà rientrare nella dieta, se le ossa polpose dovranno venir date macinate o se, in casi estremi, sarà meglio escluderle dalla dieta. In seguito, si potranno aggiungere gli oli e gli integratori necessari.
Il consiglio è quello di inserire la trippa verde come ultimo alimento, dopo essersi assicurati che tutti gli altri siano stati ben accettati dal cane.
E’ opportuno segnalare che inizialmente, ma non solo, potremmo avere: vomito, diarrea, stitichezza, feci con muco, problemi alla pelle, alle orecchie e agli occhi. Potranno trattarsi di fenomeni temporanei dati dalla disintossicazione (del resto, anche quando noi persone iniziamo diete particolari manifestiamo mal di testa, diarrea e malessere), andranno segnalati e si dovrà valutare come affrontarli. Tali sintomi possono insorgere immediatamente o dopo un determinato periodo, ma non sono preoccupanti in principio. Se, però, dovessero persistere nel tempo, si consiglia di consultare un veterinario per escludere eventuali cause di altro tipo.
Ultimo punto sarà il controllo del peso: per i primi due mesi si consiglia di pesare il cane una volta ogni 7-10 giorni. Questo permetterà di aggiustare la dieta sia in caso di perdita che di aumento di peso. Si valuterà se l’eventuale variazione di peso sia dipesa da una semplice perdita di liquidi oppure da uno “sgonfiarsi” causato dall’eliminazione dei carboidrati presenti in grande quantità nell’alimento secco commerciale. Oltre al peso, anche la massa muscolare è un importante fattore da tenere sotto controllo.
Le quantità di cibo da rispettare
Il primo calcolo da fare per iniziare una dieta BARF permette di sapere la quantità totale di cibo che dovremo offrire al cane quotidianamente: andremo dunque a calcolare il 2-3% del suo peso corporeo. Il consiglio è di suddividere questa quantità in 3 pasti giornalieri.
Un cane adulto di 20 kg, per esempio, calcolando il 2,5% del suo peso, dovrà mangiare 500 grammi di cibo al giorno.
Di questi 500 gr, l’80-90% sarà costituito da prodotti di origine animale (come carne, ossa e frattaglie) e il 10-20% da prodotti vegetali (come carote e finocchi). Volendo, è possibile anche aggiungere una percentuale di frutta, ad esempio mele e pere.
L’80% dei prodotti di origine animale si suddividerà a sua volta in:
- Ossa polpose
- Carne senza ossa
- Frattaglie e organi interni
Variare ogni 3-4 giorni l’offerta nutrizionale proposta al cane, optando tra carne di pollo o tacchino, per esempio, aiuterà a rendere ancora più agevole il passaggio alla dieta BARF. Sebbene questo sia vero, non è una buona pratica quella di dare al proprio cane tutte le tipologie di alimenti presenti sul mercato. Tenere da parte dei cibi, mai mangiati in precedenza dall’animale, potrebbe essere d’aiuto nell’eventualità in cui il cane debba, a causa di malattie o allergie, consumare dei particolari alimenti.
Passare alla dieta Barf con cani cuccioli
Il passaggio alla BARF per cuccioli avviene fondamentalmente con le stesse accortezze che prendiamo per gli animali adulti.
Per i cuccioli occorre adeguare la percentuale del cibo quotidiano al fatto che hanno una forte e veloce crescita. Dunque, a seconda della taglia del cane, verrà calcolato un 5-10% di quantità giornaliera di cibo rispetto al loro peso.
Sarà obbligatorio controllare ogni settimana il peso, insieme alla valutazione della massa muscolare. Per un cane di taglia piccola la quantità di cibo diminuirà molto prima rispetto ad un cane di taglia grande. L’importante sarà evitare il sovrappeso e permettere una crescita lenta e graduale, soprattutto per le taglie grandi. Solo agendo in questa maniera le articolazioni saranno preservate. Gli integratori di calcio nei cuccioli sono da evitare a meno che non siano stati prescritti!
Quindi, nella fase iniziale si offrirà un solo tipo di carne tritata per qualche giorno, poi sarà aggiunta un secondo tipo di carne, una verdura, le frattaglie, i grassi fino ad arrivare alle ossa polpose. Come già anticipato in precedenza, quest’ultimo alimento dovrà essere inizialmente tritato e successivamente si potrà passare ai colli di pollo e di tacchino o alle quaglie, soffermandoci su queste per un po’ di tempo e lasciando le ossa polpose più impegnative a quando il cucciolo sarà cresciuto.
Cani anziani e passaggio alla dieta BARF: come comportarsi?
Se abbiamo un cane anziano al quale vogliamo fare il regalo di una dieta BARF, cane che magari nella sua vita ha mangiato solo cibo industriale, dovremo procedere in maniera piuttosto lenta e graduale. Si potrebbe valutare di aiutarlo dandogli probiotici ancora prima di iniziare con la carne cruda oppure, almeno nei primi giorni, di offrire cibi cotti o scottati.
Organi, enzimi e flora microbica intestinale subiranno un cambiamento abbastanza radicale. Per questo motivo, è bene aspettarsi segni di disintossicazione come la diarrea. Peso e massa muscolare andranno monitorate con ancora maggior attenzione. L’obiettivo finale sarà la BARF, ma anche se dovessimo rinunciare a qualche caratteristica peculiare di questa dieta, il tentativo di passaggio rappresenterà un cambiamento sicuramente positivo per il cane!
Passare alla dieta Barf con cani che hanno allergie
Un cane allergico a una componente alimentare di un cibo industriale spesso potrà non reagire a quello stesso alimento se presentato come fresco. Nell’alimento secco abbiamo sempre una possibile allergia agli acari in esso presenti, ma spesso questo fattore viene trascurato.
Con un sospetto di allergia alimentare, il passaggio alla BARF sarà molto graduale e lento, alimento per alimento, per essere sicuri che quello che viene offerto al cane non sia l’alimento scatenante la sintomatologia allergologica: stiamo parlando della “dieta di eliminazione”. Sarà molto utile e consigliato tenere un diario alimentare, annotando alimenti e reazioni del cane.
Il punto di partenza sarà una sola carne, possibilmente una carne che l’animale non ha mai mangiato, per poi continuare con questo primo alimento per almeno 2-3 settimane. Una volta fatto ciò, si potrebbero verificare due situazioni a cui è bene far fronte in modo preciso e rigoroso:
- Il cane non migliora la sua condizione, ma anzi peggiora e ripresenta i sintomi? In questo caso la prima azione è far sospendere l’alimento al cane e cambiare immediatamente proteina.
- Il cane migliora e non mostra sintomi allergici? Se sì, bisogna aggiungere una verdura e aspettare 10 giorni per introdurre una nuova proteina. In seguito, saranno testati anche gli alimenti che teoricamente scatenavano l’allergia: al primo sintomo si sospenderà l’ultimo alimento introdotto che verrà messo “nella lista degli alimenti vietati”.
Come capirete, è molto importante essere rigorosi durante questa dieta di eliminazione. Un singolo sgarro con un alimento scatenante potrà inficiare tutto quello fatto fino a quel momento. Una dieta di eliminazione è temporaneamente squilibrata ma il cane non ne risentirà perché il bilanciamento verrà fatto sul lungo periodo: appena possibile verranno introdotti tutti i nutrienti necessari al suo completo benessere.
Il ruolo degli integratori
Quando un veterinario formula una dieta BARF dovrebbe controllare il corretto apporto sia di macro– (proteine, grassi, fibra) che micronutrienti (vitamine e minerali).
Gli integratori sono indispensabili per equilibrare l’alimentazione BARF del cane a livello soprattutto di micronutrienti e alcuni animali hanno bisogno di integratori specifici per la loro condizione. Ad esempio, essi si rendono necessari in presenza di infiammazioni, artriti e artrosi e patologie renali.
Pensiamo al fatto che la maggior parte di noi integra la propria alimentazione una o più volte all’anno con integratori come probiotici e multivitaminici per momenti di maggior richiesta a livello mentale o fisico.
Un breve esempio del piano nutrizionale
Prendendo come riferimento un cane di taglia media, dal peso di 20 kg senza particolari esigenze nutrizionali, calcoliamo il 2,5% del suo peso. Dall’operazione otteniamo una quantità di cibo totale al giorno pari a 500 grammi. Tale dose potrà essere suddivisa come di seguito:
- 40% di ossa polpose, ossia 200 grammi
- 30% di carne senza, ossia 150 grammi
- 20% di organi, ossia 100 grammi
- 10% di vegetali, ossia 50 grammi
Sempre tenendo a mente le regole basilari della dieta BARF, a questa ripartizione potranno essere aggiunti oli e grassi oltre agli integratori, che dovranno essere però strettamente necessari.
Un utile strumento che calcola in maniera automatica le varie porzioni di cibo da dare al proprio cane è il nostro calcolatore BARF.
Che faccio se il mio cane non tollera la dieta BARF?
Prima di affermare che il cane non tollera il piano alimentare offerto è bene specificare al veterinario di fiducia quali sono le manifestazioni della presunta intolleranza. Il cane non mangia? Vomita? Ha diarrea?
Il passaggio da un cibo industriale alla BARF può necessitare alle volte di un periodo di adattamento sia di stomaco che di intestino (e a volte anche del gusto) ai nuovi cibi. Potrebbero bastare semplicemente i probiotici. In altri casi potrebbe essere necessario passare per qualche giorno alla carne cotta, per poi cuocerla sempre meno fino ad arrivare al crudo. Sono poche le situazioni, patologiche naturalmente, per le quali è necessario rinunciare alla BARF.
Cosa faccio se al mio cane non piace la carne cruda?
Per alcuni cani, soprattutto se abituati a mangiare cibi industriali particolarmente “trattati”, il passaggio diretto alla carne cruda potrebbe risultare troppo diretto. In questi casi il consiglio è quello di effettuare un passaggio graduale scottando inizialmente la carne (ed eventualmente il pesce se previsto all’interno della dieta). In questo modo l’appetibilità aumenterà, il cane si abituerà presto a riconoscere la nuova alimentazione come deliziosa e l’apprezzerà anche come cruda. Un particolare che viene trascurato alle volte è che il pasto offerto non deve essere freddo, da frigo per intenderci, ma a temperatura ambiente.
… e perchè nel passaggio alla dieta BARF il mio cane beve meno acqua?
Si tratta di un effetto normale e molto comune negli animali che approcciano questa dieta.
Nella BARF il contenuto di acqua introdotto arriva circa all’80%, dato che gli alimenti sono crudi e al naturale. Al contrario, nei cibi secchi e industriali il contenuto di acqua è uguale a circa il 10%. Una bella differenza.
Questo è un vantaggio per i cani che soffrono di patologie come i calcoli e la renella e che, quindi, necessitano in primis di una assunzione di acqua giornaliera adeguata.
Conclusioni
Dopo aver letto tutto il testo è chiaro il passaggio alla dieta BARF deve avvenire secondo delle regole e delle logiche ben precise. Ancora una volta, però, è bene sottolineare che solo valutando quotidianamente la salute del cane e osservando il suo comportamento si è in grado di capire se la BARF sta procedendo nella giusta direzione.
I dubbi possono esserci, d’altronde ogni persona vuole il meglio per il proprio amico a quattro zampe. Tuttavia, passare alla dieta BARF significa passare a un piano nutrizionale che ha un solo obiettivo: migliorare il benessere generale e la condizione psico-fisica del cane. Questo concetto, da solo, è in grado da solo di spazzare via ogni dubbio.
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